giovedì 12 luglio 2012

TERRA CRUDA parte II


Tra le tante mailing-list alternative ed attente alla divulgazione dell'ecosostenibilità a cui sono abbonata, mi è arrivata questa segnalazione di un'iniziativa imprenditoriale legata all'edilizia che ho trovato davvero interessante, così ve la giro...  


Un gruppo di ragazzi pugliesi ha fondato Madeinterra, realizzando "in casa" una macchina in grado di produrre 1000 mattoni al giorno con la comune terra di campo, lasciata a crudo e mischiandola alla paglia. 

Hanno utilizzato una tecnologia divulgata da "Civilization Starter Kit" di Marcin Jakubowsky, il primo primo progetto al mondo di macchine agricole ed industriali open source

http://www.genitronsviluppo.com/2011/07/11/global-construction-set-village/ 



Speriamo ispirino la direzione del nostro futuro... ecco una breve intervista ai giovani imprenditori - buona visione!


http://www.genitronsviluppo.com/2012/07/09/madeinterra-bioedilizia/ 

sabato 7 luglio 2012

TERRA CRUDA



Valdadra, 2003
scultura in terra cruda e specchio




"Gli antichi costruirono Valdadra sulle rive di un lago con case tutte verande una sopra l'altra 
e vie alte che affacciano sull'acqua i parapetti a balaustra. Così il viaggiatore vede arrivando 
due città: una dritta sopra il lago e una riflessa capovolta. Non esiste o avviene cosa 
nell'una Valdadra che l'altra Valdadra non ripeta, perchè la città fu costruita in modo 
che ogni suo punto fosse riflesso dal suo specchio, e la Valdadra giù nell'acqua contiene non 
solo tutte le scalanature e gli sbalzi delle facciate che s'elevano sopra il lago ma anche l'interno 
delle stanze con i soffitti e i pavimenti, la prospettiva dei corridoi, gli specchi degli armadi. 
Gli abitanti di Valdadra sanno che tutti i loro atti sono insieme quell'atto e la sua immagine 
speculare, cui appartiene a speciale dignità delle immagini, e questa loro coscienza vieta 
di abbandonarsi per un solo istante al caso a all'oblio. Anche quando gli amanti dànno volta 
ai corpi nudi pelle contro pelle cercando come mettersi per prendere l'uno dall'altro più piacere, 
anche quando gli assassini spingono il coltello nelle vene nere del collo e più sangue grumoso 
trabocca più affondano la lama che scivola tra i tendini, non è tanto il loro accoppiarsi o trucidarsi 
che importa quanto l'accoppiarsi o trucidarsi delle loro immagini limpide e fredde nello specchio.
Lo specchio ora accresce il valore alle cose, ora lo nega. Non tutto quel che sembra valere sopra 
lo specchio resiste se specchiato. Le due città gemelle non sono uguali, perchè nulla di ciò che 
esiste o avviene a Valdadra è simmetrico: a ogni viso e gesto rispondono dallo specchio un viso 
o gesto inverso punto per punto. Le due Valdadre vivono l'una per l'altra, guardandosi 
negli occhi di continuo, ma non si amano".

Le città e gli occhi ( da Le città invisibili, Italo Calvino)

martedì 3 luglio 2012

CORSO DI CESTERIA


Intreccio tradizionale
9 giugno 2012
"Il movimento lento delle mani, la forza delle piante e l'allegria dello stare insieme"

Ebbene sì, ho fatto anche questo! 
Un bel sabato di giugno l'ho dedicato alla bellissima arte dell'intreccio tradizionale, con cui i nostri nonni realizzavano cesti utili a contenere ogni genere di cose: dalla frutta, alle olive e persino le paste dolci secche, magari appena sfornate.... naturalmente prima si sistemava dentro al cesto un canovaccio bianco di cotone, con il quale le si ricopriva contro la polvere e le mani dei piccoli golosi. 

Ricordo ancora il profumo dei biscotti all'ammoniaca che faceva mia nonna. Se ne trovo di buoni in giro - dalle mie parti per fortuna alcuni forni li fanno ancora - li compro e mangio di gusto tutt'ora :)

Sto divagando...





Il cesto in salice e canne é il classico marchigiano.

Con l'aiuto del nostro insegnante Roberto Malavolta, ne abbiamo realizzato uno con le nostre mani, imparando a conoscere la diversità di essenze usate (salice, sanguinello, canne, rami d'ulivo e d'olmo) a seconda delle stagioni di raccolta, dei luoghi e delle esigenze estetico-funzionali del manufatto che si vuol realizzare. 
Roberto ci ha anche raccontato come si tratta la vegetazione raccolta per renderla duttile ed elastica, come si scelgono le lunghezze e i diametri dei rami, così che non si spezzino durante la lavorazione, ma diano resistenza al cesto e al suo manico, se ne ha, e che rimangano in forma una volta completata la totale essiccazione.

La natura regala da sempre mille risorse e si capisce come il motto dei contadini - non si butta mai niente - sia fondamentalmente vero, a patto che si conoscano i segreti delle raccolte e i materiali, che si rispettino le piante per permetterne la rigenerazione naturale, e che non si perdano tutte quelle conoscenze semplici e magiche che rendono il territorio pieno di ricchezze impensabili, utili ed ecosostenibili.







domenica 1 luglio 2012

TEXTILE ARTS FELTING




Feltro

Un'esperienza umana e formativa davvero forte - appreso nei corsi tenuti da Agostina Zwilling (design_textile arts_felting) nel nord Italia, è uno dei miei argomenti preferiti... sempre attuale, sia nel ricordo di momenti di lavoro e apprendimento collettivi, che nei segni  lasciati in me e nelle persone che lì ho conosciuto.

Il mondo infinito dell'artigianato ogni volta mi affascina, mi coinvolge e mi trascina in un altro viaggio...  durante il Corso base di Feltro del 2008 ho costruito una borsa, che Gosta (il marito di Agostina) ha fotografato ironicamente appesa ad un albero come un frutto dai colori improbabili....




...vi mostro alcune fasi della lavorazione - cucire senza cuciture tradizionale di ago e filo, ma tessendo ed infeltrendo ciuffi di lana ai lati delle due parti che comporranno il manufatto finito, genera una forma chiusa ed incava, che poi verrà aperta da un semplice taglio a disegnarne il manico.




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Qui sotto metto invece la stola in Nuno-feltro su seta, realizzata nel 2010, e "dipinta" con lo Shibori, una tecnica giapponese di tintura a riserva. Qui il supporto tecnico e fisico di Agostina é stato più che mai fondamentale! Siamo riuscite insieme ad interpretare al meglio il mio progetto appena accennato in un veloce schizzo preliminare... questa stola è diventata per me un accessorio indispensabile nei freddi invernali.







...ed ecco il risultato finale!


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Agostina Zwilling, la mia insegnante di feltro, ha fondato di recente a Verona l'Italian Felt Academy, una scuola di feltro, artigianato e creatività di alto livello. 
Potete trovare tutte le informazioni sul sito di Agostina al link:    www.agostinazwilling.it/