sabato 19 marzo 2016

QUERCE



Sono nata ed abito ad Appignano (Mc), un paesino di campagna, o meglio così l'ho sempre considerato, che alcuni decenni fà era passato da paese delle "cocce" (tipiche terre cotte rurali di artigianato locale espressione dell'ingegno d'uso di un terreno principalmente argilloso) a paese del mobile... 
poi la crisi, i fallimenti, la perdita del lavoro... 
ora, per corsi e ricorsi storici si reinveste nel mobile: si lavora di nuovo alla ricerca della stabilità economica e magari anche del benessere, e crescono come funghi nuove case per gli operai e le famiglie che cercano di costruirsi quì una vita.

Non sono una scrittrice, nè un'opinionista, ma faccio parte di un gruppo artistico chiamato SpazioEcoArt, ed uso la Land Art per esprimere quello che sento e che penso -  per questo non riesco a non scrivere niente nel mio blog sull'accaduto.

Ci sono tre entrate al paese, una a nord-est da Montefano/Filottrano (An), una a sud-est da Macerata e una a sud-ovest da Treia/Cingoli (Mc). Un paese piccolissimo Appignano, cresciuto molto in fretta, e oramai da tempo stretto a tenaglia tra "tre zone industriali".... a quanto pare senza un piano regolatore da sempre!

Questo solo per dire che nei comuni piccoli, in cui ci si conosce tutti, non si dovrebbe pianificare con maggiore facilità almeno la giusta distribuzione degli spazi del proprio territorio?

E invece è difficilissimo, anzi impossibile mettere daccordo "quattro teste", figurarsi una Nazione intera, che si fregia sempre delle belle parole "Arte" "Patrimonio" "Bellezza" "Ambiente" "Turismo" "Vino e terra"..... aggiungerei per Appignano "Leguminaria e Roveja" "Mastri vasai"...

Non dico che tutti dovremmo ritornare alla terra a fare i contadini bio, o i piccoli vasai o poveri artigiani - io stessa non lo faccio! -  ma almeno che ci sia un pensiero comune su come gestire il proprio piccolo spazio vitale - come quando si pensa di arredare in maniera gradevole e funzionale la propria casa! in modo che gli ospiti siano accolti con riguardo, che si capisca dove si deve andare per cercare servizi e quartieri, che ci sia un po' di raziocinio dello spazio sociale - una via delle cocce, una via dell'indistria, una via delle scuole, una via per la campagna - insomma un po' di GIUDIZIO SOCIALE e PER IL SOCIALE, perchè facciamo parte di una comunità di persone che convivono e condividono un territorio.

Mah, come si dice dalle mie parti - I SOLDI MANDANO L'ACQUA PER D'IN SU'! cioè alla rovescia!! e come sempre l'interesse economico immediato (non di uno solo, perchè sarebbe troppo facile avere un capro espiatorio, e poichè moltissimi lavorano per questa fabbrica, esempio di imprenditoria vincente nonostante la recessione economica italiana e le difficoltà della fortissima competizione nell'economia globale) ha la meglio sulla capacità di pianificare a lungo termine la gestione del territorio pubblico e il futuro di un paese.

intervista a Erri de Luca (Magazine Zero)...  
UN CONSIGLIO, UN VIDEO FATTO DI PAROLE SANTE E SAGGE! DA ASCOLTARE CON ATTENZIONE, PER RICEVERE ALMENO UN POCO DI ANTITODO PER FORMARCI ANTICORPI SULLA MAREA DI INFORMAZIONE CHE CI SORBETTIAMO TUTTI I GIORNI



Senza titolo (2014), by SpazioEcoArt

frottage con pastello ad olio autoprodotto, di tronchi di quercia su cotone bianco

Così basta promettere alla Forestale di riforestare tre ettari di terreno da un'altra parte per avere il permesso di abbattere quercie secolari protette! 

La legge ha mille scappatoie, fatte apposta per essere aggirata!

Poi sono 5 solo 5 quercie! non è un bosco intero! ...ma noi ci accontentiamo di rosicare alla natura un pezzettino alla volta, mica siamo in Brasile che ha tutta la foresta amazzonica da sfruttare ed abbatere! e poi noi è da un bel po' che non abbiamo più i boschi dove le famiglie abbienti costruivano i loro casini di caccia! e chi se li ricorda più i viali di quercie raccontate dai nonni, che a percorrerli a piedi o col carretto si raggiungevano gli altri paesi vicini, sempre all'ombra dei grandi alberi?

E in più ci beccheremo anche un bel po' di cementificazione intelligente - laghi di scolo dell'acqua che scorre sotto le colline appignanesi instabili, perchè tutte le Marche e l'Italia sono in continuo rischio di dissesto idrogeologico, proprio perchè il terreno è ricco di sabbia, ghiaia, argilla e calcare - perchè almeno se si fa un grande investimento per costruire una grande fabbrica, bisogna farlo con giudizio, per non rischiare che crolli tutto alla prima pioggia!

Insomma, tanta amarezza! E 5 alberi in meno!

E purtroppo non è una questione politica, o almeno come la intendo io - dal greco "πόλις", polis, che significa città.



venerdì 4 marzo 2016

8 MARZO 2016 - Donne al via: non solo toponomastica



Con l'Ossertvatorio di genere stiamo lavorando alacremente anche per la

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA 2016 

A questo proposito, in collaborazione con il Comune di Macerata partecipiamo con la presentazione dei risultati e futuri sviluppi dell'iniziativa social di toponomastica femminile #leviedelledonnemarchigiane, che ha dato visibilità alle figure femminili a cui vorremo siano intitolate vie e piazze delle città delle Marche.

Un sondaggio social quindi, ma anche attraverso una vera e propria votazione al protagonismo femminile, una proposta concreta di parificazione dei sessi anche nella toponomastica.

Vi aspettiamo!